Pachinko – Stagione 1

Pachinko adatta il romanzo in maniera intelligente e sorprendente, prendendosi il tempo di ampliare discorsi e racconti e giocando su una scansione temporale scombinata, che fa procedere in parallelo le varie epoche e permette una distribuzione completamente diversa di colpi di scena, svolte narrative, picchi emotivi. Non tutto quello che aggiunge o cambia mi ha convinto e sono in particolare un po’ perplesso per alcune scelte relative alla parte negli anni Ottanta, che per altro è inevitabilmente quella più ritoccata a causa della struttura narrativa scelta.

Ma insomma, quando guardi una roba tratta da un libro che hai letto, è inevitabile. Però, al netto di tararsi sul gusto per il melodramma esagerato tipico delle produzioni asiatiche, è una serie splendida, con valori di produzione insensati, che ricrea in maniera fantastica svariati contesti geografici e temporali, li popola di attori dalla bravura altrettanto fuori di testa (fenomenali le tre Sunja ma bravissimi tutti) e gioca in maniera magistrale sui temi che affronta e sull’idea di come il tempo cambi tutto senza cambiare poi molto.

E poi che meraviglia l’attenzione e la precisione con cui si sofferma sul cibo, sulla cucina, sulle dinamiche del mercato al porto, senza contare il modo fantastico in cui gioca con il mescolarsi di coreano, giapponese e inglese. Spero davvero che vada avanti.

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