Se volete leggere questa recensione impaginata meglio e con un voto in fondo, la trovate su IGN Italia. Se preferite ascoltarmi parlare del film in podcast, lo trovate su Outcast.
Gavin O’Connor è un regista solido, di buon mestiere, che non firmerà probabilmente mai un capolavoro ma porta quasi sempre a casa il risultato con professionalità, sa gestire l’azione e il racconto, riesce a spingere sulle emozioni in maniera sincera, mai cinica o posticcia, credendo davvero nella magia di ciò che racconta ma fermandosi sempre quell’attimo prima di scivolare troppo nello stucchevole. La sua opera più riuscita rimane forse quella specie di splendido “due Rocky in uno” che fu Warrior, nel quale due film sportivi si incontravano sul ring, raccontando altrettante storie che potevano funzionare da sole e che regalavano una spettacolare esplosione di emozioni proprio perché poste l’una contro l’altra. Ma se si apprezzano i generi fra i quali ama saltare, anche i vari Miracle, Pride and Glory, Jane Got a Gun e The Accountant sanno regalare del solido intrattenimento, chi più, chi meno. La musica non cambia con Tornare a vincere, che intreccia fra loro due filoni abbastanza consolidati, quello dei film sulla dipendenza e quello del cinema sportivo, tirandone fuori una storia semplice, accattivante, tutta caricata sulle spalle di un Ben Affleck in gran forma.