Considerazioni logorroiche non richieste sulla faccenda E3

1. voi che vi dispiacete perché, banalmente e sinceramente, vi piaceva andarci e/o seguirlo, fate bene a dispiacervi (non che vi serva la mia autorizzazione) e ci manca pure che qualcuno venga a dirvi che sbagliate a farlo. C’avete ragione da vendere e oltretutto – plot twist – in parte condivido il dispiacere per i motivi di cui sotto;

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Mercury

Ho Mercury sullo scaffale più o meno dall’uscita e mi ha sempre incuriosito ma non ci avevo mai giocato. Poi, qualche tempo fa, per qualche motivo, m’era improvvisamente tornata la voglia. E forse ho portato sfiga, visto che poi è uscita la notizia della morte di Archer Maclean. M’è scattata una gran tristezza e a quel punto mi sono sentito in dovere di giocarci. Mi sono anche sentito in dovere di comprare una batteria nuova per la PSP, perché quella originale aveva salutato. Ma insomma.

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Colossal Cave

Forse, all’annuncio che i Williams sarebbero tornati sulla scena con un remake del gioco che ispirò la loro carriera pionieristica, Colossal Cave Adventure, modernizzato tramite interfaccia punta e clicca, grafica 3D e supporto alla VR, qualcuno si è fatto trasportare dall’entusiasmo e s’aspettava chissà cosa, ma insomma, eh. Stiamo parlando di una roba nata come passatempo durante il lockdown, trasformata in progetto commerciale “per tastare il terreno e riprovarci”, portata avanti da due settantenni che han trascorso gli ultimi due decenni girando il mondo in barca in pensionamento anticipato: non è che ci si potesse aspettare Half-Life: Alyx reskinnato a tema Adventure.

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