Clarence, io non ti arresto più

Uno si distrae un attimo, fra Fantasy Filmfest e viaggio a Parigi per trovare un appartamento in cui andare a vivere, e il mondo si permette di andare avanti lo stesso. Tipo che inizia Eurobasket e salta fuori il trailer del nuovo Robocop, proprio scemenzucole del genere. Maledetti. Comunque, il trailer in questione, ovviamente, nel weekend è stato sviscerato e discusso in ogni dove, ma insomma, che faccio, mica posso esimermi, anche se in ritardo.

E dunque, io non ho problemi con i remake e soprattutto mi piacciono i remake che pigliano un’idea e ci fanno un po’ quel che vogliono. Due fra i miei film preferiti di sempre sono due remake che hanno fatto esattamente questo, La mosca e La cosa. Di sicuro, non mi interessano il remake che si limita a rifare tutto uguale tanto per o quello che fa più o meno tutto uguale, ma leva le cose più distintive e sterilizza per mano di un regista senza coglioni. Piuttosto, meglio un tentativo imperfetto e un po’ codardo, ma fatto con amore. In questo senso, il trailer qua sopra e certi commenti arrivati dal Comic-Con mi dicono quel che voglio: c’è l’idea della macchina che combatte con i rimasugli di umanità, c’è la satira, c’è perfino un regista con un po’ di personalità. È evidente che cambieranno molte cose – detective e non poliziotto comune, mutilato da macchina esplosa in faccia e non da cattivo infamissimo, interazione con la famiglia, non sembra esserci un Clarence da nessuna parte – ma il fatto in sé che cambino molte cose non è per me mai un problema.

Poi, chiaramente, può comunque venire fuori una schifezza. Mi piace, però, per dire, la figura di Michael Keaton che fa lo Steve Jobs dei superpoliziotti, vuole il prodotto con l’anima e punta sul nero perché ganzo. Non ho problemi col Robocop più slick e super che salta in giro, i tempi cambiano e alla fine oggi ci sta che venga immaginato in questa maniera. L’unica cosa che mi fa girare i maroni è il solito PG-13, ma quello non è un problema di Robocop, è un problema della maggior parte dei film che vengono realizzati adesso. No, OK, non mi fa impazzire neanche il protagonista che a Peter Weller può giusto allacciargli le scarpe, ma insomma, perlomeno c’è un cast di supporto dallo spessore indiscutibile. Non lo so, alla fine è il primo trailerino, devi venderlo ai gggiovani, quel che ho visto non mi fa impazzire ma non mi fa neanche incazzare particolarmente (fosse anche solo perché è bene o male quel che mi asppettavo), rimango moderatamente curioso.

Più che altro, mi rimane addosso un dubbio. Nella scena in cui Robby si sveglia per la prima volta, è evidente che ha ancora piena coscienza di sé: sarà così per tutto il film o i suoi creatori correranno ai ripari per piallargliela un po’? Temo la prima. Questa sarebbe una differenza grossa, rispetto alla macchina con qualche lampo di umanità del vecchio film. E soprattutto una differenza non semplice da gestire come si deve, senza risultare stucchevoli. Boh, vedremo.

Le partite di Eurobasket me le sto più o meno guardando con calma nello schermo a fianco, ché devo rimettermi in pari. Gli schiaffi, comunque.

15 pensieri riguardo “Clarence, io non ti arresto più”

  1. lo spatter e il sadismo erano il piatto forte di robocop 1 e 2 tolto quello il prodotto parte già male, in più è troppo agile per essere un robot, pare più iron man.

    ps è vero che l'era pg è iniziata dopo batman il ritorno per colpa di un sacco di genitori che si erano lamentati?

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  2. il 3 faceva cagare il due era carino, la storia era troppo contorta ma il film era salvato dal combattimento finale tra i due robot e dalla distruzione/tortura di robocop. Quella scena era ancora più dura della morte di Alex Murphy nel primo film.

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  3. No. Innanzitutto sono diversi gli enti che assegnano i bollini e sono diversi i criteri che usano (per fare una stra-semplificazione, in America si tollera magari più violenza e meno il nudo e un certo linguaggio, in Italia si tende a fare l'esatto contrario).

    Inoltre, i “bollini” americani, tecnicamente, sono indicazioni, non sono divieti veri e propri. Per altro, PG sta per parental guidance. Insomma, si soggerisce l'età, però poi sta ai genitori decidere. In Italia si parla proprio di divieto alla visione.

    Insomma, è diverso l'approccio e sono diversi i parametri con cui si assegnano le fasce.

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  4. Devo essere onesto: sono passati troppi anni dall'ultima volta che l'ho visto e non sono in grado di dare una risposta articolata. Ricordo solo che non m'era piaciuto.

    D'altra parte, proprio perché sono passati troppi anni, non ho problemi a dare il beneficio del dubbio: magari se lo riguardo oggi mi piace. 🙂

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  5. Io la tiro li, sarà il solito filmetto buonino della hollywood di oggi. Con l'originale c'entra una mazza e si vede lontano un miglio. Non c'è nulla che faccia gridare allo scandalo se non per il nome che porta ma se si chiamava roboman era meglio.

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